SINOSSI

 

Il  romanzo potrebbe avere anche un altro titolo per far intendere le motivazioni che hanno spinto alla stesura: “ Il voltafaccia dell’Anima “ molto più schietto e diretto.

Fin dalla gioventù ci diamo da fare, spesso sfruttando le sole nostre forze, abbiamo già in mente i nostri traguardi e facciamo di tutto per raggiungerli, se non proprio tutti almeno uno solo ma importante.

E quando stiamo per cogliere i frutti della nostra coltivazione dei progetti prefissati, sicuri di averne diritto, di poterli assaporare con tutta la voglia deliziosa, giunge qualcosa all’improvviso che blocca e altera qualsiasi beneficio, se non addirittura travolge quel risultato e lo rende praticamente polvere.

Può essere un danno economico provocato da altri, dalla nostra certezza di centrare sempre quel invitante investimento, dalla nostra salute che forse non abbiamo curato con periodicità.

Il nostro castello crolla all’improvviso, rimaniamo con le mosche in pugno.

Cerchiamo in ogni dove una risposta alla incredulità che ci tormenta ma non riusciamo ad incontrare una persona giusta che cerchi in qualche modo di venirci incontro e spiegare quello che sia accaduto.

Il “ voltafaccia dell’anima “ o se preferiamo quello “ del destino “si fa burla di noi. Tutto quello di buono speso per il nostro progresso materiale spirituale sembra svanito nel nulla.

Allora possiamo avere un flashback che apra quella piccola porzione del cervello che ospita il nostro passato secolare. Soltanto nei sogni sarà possibile vedere ogni tanto spezzoni di film delle nostre vite passate e in quella circostanza trovare le motivazioni che hanno fatto naufragare le nostre attuali conquiste.